DIRITTI DELLE DONNE e VIOLENZA ONLINE: Quando “lei” è la preda nella rete

La violenza “viaggia” in RETE
 
 
La violenza sulle donne sta prendendo altre forme, tra cui quella ONLINE.
Nell’epoca delle pari opportunità e delle quote rosa, la donna è ancora considerata “diversa”; e si sa che tutto ciò che è considerato “diverso” di razza, di sesso, di religione ecc., viene discriminato.come se realmente ci fosse una linea immaginaria che divide il “normale” dal “diverso”.
A fare vittime in tutto ciò è arrivata anche la “rete”, il “cyber”, i “social”, quello che in teoria doveva farci sentire tutti un po’ più vicini, sta invece diffondendo “odio e sofferenza”, perchè in questo caso la linea tra lo schermo e la sua vittima è tutt’altro che immaginaria.
Amnesty International ha intervistato tantissime donne vittime di violenza e una percentuale altissima di loro ha ammesso che il suo carnefice veniva direttamente dalla “rete”.
Tante le forme di violenza online che danneggiano i diritti delle donne; la “minaccia” fisica o sessuale è l’approccio del “cyber killer” che purtroppo molte volte si riversa nella realtà.
Continuano con “l’umiliazione”, gioco forza degli “appassionati” del social che con foto o commenti ledono l’identità della “vittima”.
E infine usano la violazione della privacy o per meglio dire il “doxing”, termine anglosassone che indica proprio la diffusione dei “dati sensibili” come:
nome, cognome, numero di telefono o di documenti o immagini personali come le foto dei propri figli, creando così angoscia e panico di chi è nel mirino.
Ci preme sottolineare che 1 donna su 4 subisce violenza online da un ex partner, ma la restante parte da completi estranei che tramite falsi profili (o fake) si avvicina al suo bersaglio.
Pubblicare un’immagine personale, intima, privata senza il consenso è già violenza!

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