Miele un toccasana naturale per i malanni e per mantenersi un buona salute
Da sempre il miele è considerato un toccasana come rimedio naturale contro parecchi malanni:
- Sedativo per combattere la tosse
- Antiossidante naturale
- Proprietà antibiotiche
- Proprietà antinfiammatorie
- Proprietà calmanti e antistress
Il miele deve far parte di ogni dieta sana ed equilibrata. Fin dalla prima colazione, al posto di marmellata e, soprattutto, di cioccolato. Il miele può essere sostitutivo dello zucchero, utile come dolcificante per camomilla, tè oppure infusi. Ottimo anche con cereali e yogurt, oppure per un veloce spuntino, miele e formaggio.
Insomma il miele ha davvero tante buone caratteristiche sia per palato sia per la salute.
Quanti tipi di miele ci sono?
Ecco i più comuni.
- Miele di acacia . Proviene dalla zona Prealpina e dalla Toscana. Resta liquido a lungo. Colore chiaro, sapore delicato.
- Miele di castagno . Prodotto su arco alpino e Appennini. Liquido, cristallizza lentamente. Colore scuro, sapore amarognolo.
- Miele millefiori . Uno dei più venduti. Ottenuto da più piante: colore, sapore e consistenza possono variare in base all’origine.
- Miele di agrumi . Prodotto al Sud. Cristallizza alcuni mesi dopo il raccolto. Colore molto chiaro, sapore intenso e fine.
Importante è la provenienza
L’origine geografica del prodotto è obbligatoria. Se il miele non è stato confezionato in Italia, è però sufficiente segnalare che si tratta di miele originario o non originario dell’Unione europea. In Italia la normativa è più restrittiva: se il miele è stato confezionato sul nostro territorio, l’origine del prodotto va specificata con il nome del Pese d’origine.
Come conservarlo
Sarebbe bene consumare il miele entro 18-24 mesi. Conservandolo ben chiuso, al fresco e all’asciutto, lontano dalle fonti di luce e calore: infatti il miele è molto sensibile alla luce e tende ad assorbire l’umidità dall’esterno.
Danni al miele dovuti alle condizioni climatiche avverse
In questo periodo di miele se n’è parlato sempre di più, soprattutto per le difficoltà di produzione dovute alle condizioni meteorologiche avverse di questa prima parte dell’anno, molto prolungate al nord, e questi repentini cambi climatici recuenti gli eventi estremi, sono stati particolarmente dannosi per l’apicoltura.
Questo ha causato una diminuzione del prodotto finito che è diventato di difficile reperimento sugli scaffali dei supermercati, e ad un ovvio aumento dei prezzi.
Per non parlare poi dell’inquinamento che mette a repentaglio la vista stessa delle api che sono le produttrici principali di questo magico prodotto.
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