2,3 miliardi di files conservati su servizi di e cloud storage sono in pericolo.
Chi di noi non ha mai sentito dire dall’amico più nerd: “Io salvo tutti i miei dati sulla mia nuvola, dovresti farlo anche tu”
Ma che cosa sono esattamente queste nuvole chiamate anche cloud storage?
Sostanzialmente non sono altro che una sorta di memorie esterne, in queste caso conservate online, che funzionano un po’ come le chiavette usb o gli hard disk: il vantaggio è che li possiamo consultare in qualunque posto noi ci trovassimo, anche in alaska, sarebbe sufficiente avere una connessione internet ed un computer per potervi accedere, ovviamente inserendo le nostre credenziali (che dovrebbero essere segrete).
I cloud storage più famosi e comuni:
- Dropbox
- Box.com
- Google Drive
- Mega
- Onedrive
Chi di noi non ha mai utilizzato uno di questi almeno una volta?
I cloud storage sono totalmente sicuri?
Miliardi di informazioni sensibili sono a rischio di essere rubati dal cybercrime, anche in modo abbasatanza agevole. A dirlo è una ricerca degli esperti di Digital Shadows.
2,3 miliardi di files si trovano su servizi di storage online e cloud mal configurati o poco sicuri.
Che ti po di informazioni sono in pericolo?
- informazioni mediche
- dati relativi alle transazioni finanziarie e alle carte di credito
- brevetti industriali e commerciali
- fotocopie di documenti d’identità.
Solo per citarne alcuni.
Il cybercrime potrebbe rubare facilmente informazioni private o sensibili!
A livello globale, la maggior parte dei dati esposti si trovano negli Stati Uniti (più di 326 milioni di files).
A livello UE, invece, è la Francia (151 milioni) ad avere il primato.
Gli esperti di cyber security affermano che sono a rischio le informazioni su database online che sfruttano i protocolli SMB, FTP e i servers rsync. Senza contare gli hard disk collegati ai network. Ok, Ok, qui si entra sul tecnico, ma nella sostanza sono sono proprio parecchi i cloud storage che potrebbero essere a rischio attacchi
Secondo gli esperti di cyber security, in particolare, sono a rischio i files dei servizi che sfruttano i protocolli Server Message Block (SMB) Server Message Block (SMB) – è un protocollo, usato soprattutto dai sistemi Microsoft Windows, principalmente per condividere file, stampanti, porte seriali e comunicazioni di varia natura tra diversi nodi di una rete – , File Transfer Protocol (FTP), servers rsync e hard disk collegati ai network.
Quelli più esposti ai furti e agli attacchi del cybercrime si trovano su sistemi che sfruttano i protocolli SMB (46%), seguiti da FTP (20) e rsync (16). Peraltro, questa situazione rischia di causare danni incalcolabili non solo ai proprietari dei dati, ma anche a soggetti terzi. Le informazioni all’interno dei database vulnerabili, infatti, possono essere sfruttate facilmente per furti d’identità, con cui cercare di ingannare le vittime. Oppure per lanciare contro di esse aggressioni cibernetiche dirette, conoscendo in partenza le loro vulnerabilità, nel caso in cui un’azienda IT avesse immagazzinato nei DB esposti i dati dei suoi clienti.
Consigli Finali
- affidatevi solo a cloud storage conosciuti e garantiti
- conservate con cura le credenziali di accesso
- modificate la password almeno ogni sei mesi
Speriamo che questo articolo vi sia stato d’aiuto creando maggiore consapevolezza in merito ai rischi informatici che corriamo ogni giorno, anche incosapevolmente. Ti ricordiamo che AdocVeneto è al tuo fianco per comprendere i meccanismi delle cyber truffe, del commercio online, della finanzia e mettere al sicuro i tuoi risparmi!
Noi di AdocVeneto seguiremo con attenzione queste tematiche, cercando di tenervi sempre aggiornati!
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