AUMENTANO LE DISUGUAGLIANZE
Aumenta la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi, mentre quasi un italiano su quattro è a rischio povertà.
È aumentata la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi ed è aumentato anche il numero di individui a rischio di povertà, definiti come quelli che dispongono di un reddito equivalente inferiore al 60 per cento di quello medio.
Questa condizione, che interessa perlopiù le famiglie giovani, del Mezzogiorno o dei nati all’estero, è salita al 23 per cento, un livello molto elevato.
Il 10% delle famiglie più ricche possiede il 43,9% della ricchezza totale netta. Questo il dato sul quale si sofferma l’Unione Nazionale Consumatori. Un quadro desolante. L’aumento delle disuguaglianze dimostra l’iniquità del Fisco italiano ed il fatto che in questi anni si è violato sempre più l’art. 53 della Costituzione sulla progressività del sistema tributario, riducendo le imposte che più rispettavano il criterio della capacità contributiva, come l’Imu e la Tasi, e innalzando oneri di sistema che paghiamo nella bolletta della luce, che colpiscono in ugual modo benestanti e famiglie in difficoltà.
E’ importante che il prossimo Governo non aumenti l’Iva per tutta la durata della prossima legislatura, misura che colpirebbe in primo luogo quel 31% di italiani che dichiarano di arrivare a fine mese con difficoltà, e si concentri su quel 10% di ricchi che possiedono il 43,9% della ricchezza netta totale”.
È aumentata la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi ed è aumentato anche il numero di individui a rischio di povertà, definiti come quelli che dispongono di un reddito equivalente inferiore al 60 per cento di quello medio.
Questa condizione, che interessa perlopiù le famiglie giovani, del Mezzogiorno o dei nati all’estero, è salita al 23 per cento, un livello molto elevato.
Il 10% delle famiglie più ricche possiede il 43,9% della ricchezza totale netta. Questo il dato sul quale si sofferma l’Unione Nazionale Consumatori. Un quadro desolante. L’aumento delle disuguaglianze dimostra l’iniquità del Fisco italiano ed il fatto che in questi anni si è violato sempre più l’art. 53 della Costituzione sulla progressività del sistema tributario, riducendo le imposte che più rispettavano il criterio della capacità contributiva, come l’Imu e la Tasi, e innalzando oneri di sistema che paghiamo nella bolletta della luce, che colpiscono in ugual modo benestanti e famiglie in difficoltà.
E’ importante che il prossimo Governo non aumenti l’Iva per tutta la durata della prossima legislatura, misura che colpirebbe in primo luogo quel 31% di italiani che dichiarano di arrivare a fine mese con difficoltà, e si concentri su quel 10% di ricchi che possiedono il 43,9% della ricchezza netta totale”.
Presidente Adoc Veneto
e-mail: rognopoli@adocveneto.it
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