Gli operatori telefonici aumentano le bollette.

TRUFFA MASCHERATA
 
Gli operatori telefonici Vodafone e Tim, nel comunicare l’aumento dell’8,6% dell’abbonamento mobile e di rete fissa non hanno informato adeguatamente e correttamente i propri clienti privati. L’Unione Nazionale Consumatori ha diffidato Wind, tre e Fastweb perché non facciano altrettanto. Sia Vodafone che Tim negli sms inviati, infatti, non riportano informazioni esaustive rispetto al diritto del consumatore di poter recedere senza alcuna spesa, ma rimandano ad una chiamata o al sito per i dettagli relativi al recesso.
Inoltre, nelle informative si sostengono due cose: che la spesa complessiva annuale non cambia e che l’aumento è una diretta conseguenza della legge e non una scelta autonoma delle società (“Ai sensi della Legge 4 dicembre 2017, n.172).
Far presupporre che nulla cambia e che si tratta di una semplice modifica tecnica legata ad un cambio della legge può indurre il consumatore in errore, falsando il suo comportamento economico, facendogli prendere una decisione che altrimenti non avrebbe preso, come restare abbonato a quella società invece che recedere e passare ad altro operatore.
Se, infatti, fosse una modifica prevista dalla legge, sarebbe inutile cambiare operatore, dato che per tutti sarebbe la stessa identica cosa. Non tutti i consumatori conoscono la vicenda, come è iniziata e da dove scaturisce la legge. Da qui l’esposto in cui ci si accerterà se vi sono profili di ingannevolezza del messaggio e se la pratica commerciale è scorretta.
Oltre a questo, spiega l’associazione, Vodafone maschera un peggioramento del servizio. Infatti, pur passando la fatturazione da 28 a 30 giorni, restano inviati i Gb, i minuti e gli sms, a differenza Tim che, invece, ha deciso di riparametrare le soglie previste dalle proprie offerte, innalzandole in modo proporzionale.

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