INFORMAZIONI POCO CHIARE E CARENTI
Nel ritorno alla fatturazione mensile Sky Italia non avrebbe informato correttamente i propri clienti. Perché se è vero che il costo dell’abbonamento annuale non cambierà, è anche vero che in precedenza, con la fatturazione a 28 giorni, l’azienda aveva ritoccato i prezzi al rialzo dell’8,6%. E dove sta l’informazione sul diritto di recesso?
L’Unione Nazionale Consumatori ha presentato un esposto all’Antitrust in cui chiede all’azienda di non aumentare il costo dell’abbonamento nel momento in cui dovrà tornare, come previsto dalla legge n. 172/2017, alla fatturazione mensile. L’effetto “sanante” della legge, argomenta l’associazione, viene rispettato solo ripristinando la fatturazione con cadenza mensile e senza aumentare le tariffe.
Risulta che l’azienda non avrebbe informato correttamente e adeguatamente i clienti: infatti, nel comunicare la variazione contrattuale, fa presupporre che nulla cambia per il consumatore e che si tratta di un semplice ritocco tecnico legata ad una modifica della legge.
L’intento di giustificare il rialzo dell’abbonamento come la conseguenza di un adempimento imposto dalla legge non solo non rispetta l’effetto sanante della norma e l’obiettivo che si prefiggeva, ma finisce per limitare l’esercizio del diritto di recesso, dato che i consumatori potrebbero erroneamente ritenere che l’aumento sia dovuto alla legge.
L’Unione Nazionale Consumatori ha presentato un esposto all’Antitrust in cui chiede all’azienda di non aumentare il costo dell’abbonamento nel momento in cui dovrà tornare, come previsto dalla legge n. 172/2017, alla fatturazione mensile. L’effetto “sanante” della legge, argomenta l’associazione, viene rispettato solo ripristinando la fatturazione con cadenza mensile e senza aumentare le tariffe.
Risulta che l’azienda non avrebbe informato correttamente e adeguatamente i clienti: infatti, nel comunicare la variazione contrattuale, fa presupporre che nulla cambia per il consumatore e che si tratta di un semplice ritocco tecnico legata ad una modifica della legge.
L’intento di giustificare il rialzo dell’abbonamento come la conseguenza di un adempimento imposto dalla legge non solo non rispetta l’effetto sanante della norma e l’obiettivo che si prefiggeva, ma finisce per limitare l’esercizio del diritto di recesso, dato che i consumatori potrebbero erroneamente ritenere che l’aumento sia dovuto alla legge.
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