Non tutti i corsi per Oss (Operatore Socio Sanitario) sono validi ai fini professionalizzanti, specialmente se low cost o addirittura gratuiti.
In pochi giorni ci sono giunte varie richieste di informazioni riguardanti corsi per OSS che, nella loro promozione, facevano pensare che dessero la possibilità ai partecipanti di essere assunti come professionisti con la qualifica di Operatore Socio Sanitario ma che, in realtà, abbiamo scoperto essere corsi che possiamo definire solo “informativi”.
Abbiamo quindi pensato che fosse utile fare un po’ di chiarezza sul tema per fare in modo che ognuno riesca a distinguere i corsi realmente professionalizzanti, dai corsi semplicemente informativi.
Per questo daremo alcune definizioni utili, indicheremo quale è la legge di riferimento, cosa prevede in merito e quindi le caratteristiche che questi corsi dovrebbero avere. Seguendo queste semplici indicazioni sarete in grado di destreggiarvi e se qualcosa non fosse chiaro scriveteci!
Chi è l’Operatore Socio Sanitario
Tipi di corsi e relativi attestati
Come capire se un corso è valido ai fini della qualifica professionale
L’esame finale e l’Attestato di Qualifica
CHI È L’OPERATORE SOCIO SANITARIO (art.1):
Intanto chiariamo come la legge definisce la figura dell’OSS (Operatore Socio Sanitario):
È l’operatore che, a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a:
a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario;
b) favorire il benessere e l’autonomia dell’utente.
TIPI DI ATTESTATO DI FINE CORSO
Fondamentalmente possono venire rilasciati due tipi di attestati:
- Attestato di frequenza;
- Attestato di qualifica professionale.
Generalmente tutti i corsi prevedono il rilascio di un attestato, ma è meglio controllare che la cosa sia espressamente prevista nel contratto di erogazione del servizio.
Tra i due attestati c’è una differenza fondamentale:
solo l’Attestato di qualifica professionale di Operatore Socio Sanitario (OSS) consente la partecipazione ai pubblici concorsi nonché l’accesso all’impiego nelle strutture sociali e socio-sanitarie private e accreditate in tutta Italia.
Quindi come sapere riconoscere i corsi professionalizzanti è di fondamentale importanza per non incorrere in perdite di tempo e soldi.
COME CAPIRE SE UN CORSO È VALIDO AI FINI DELLA QUALIFICA PROFESSIONALE
Si deve sempre tenere presente che ci sono professionisti seri ed onesti ma anche tanti sedicenti venditori pronti a tutto, quindi, indipendentemente da ciò che può dire il venditore del corso, bisogna verificare se le caratteristiche del corso corrispondono a ciò che prevede la normativa di riferimento.
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
La normativa di riferimento a livello nazionale è il Provvedimento del 22 febbraio 2001 “Accordo tra il Ministro della sanità, il Ministro per la solidarietà sociale e le regioni e province autonome di Trento e Bolzano, per la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’operatore socio-sanitario e per la definizione dell’ordinamento didattico dei corsi di formazione.” (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.91 del 19-04-2001) raggiungibile al seguente link https://www.gazzettaufficiale.it/
Con la legge regionale 16 agosto 2001, n. 20 “La figura professionale dell’Operatore Socio Sanitario“ e s.m.i., la Regione del Veneto ha istituito la figura dell’OSS, unitamente ai contesti operativi, alle attività e alle competenze che la caratterizzano, nonché alle modalità gestionali e organizzative dei corsi di formazione. Per maggiori approfondimenti riguardo la normativa clicca qui, per maggiori informazioni riguardo al figura dell’OSS in Veneto clicca qui.
A CHI COMPETE LA FORMAZIONE (art.2):
La formazione dell’operatore socio-sanitario e’ di competenza delle regioni e province autonome, che provvedono alla organizzazione dei corsi e delle relative attività didattiche.
Le regioni e le province autonome, sulla base del proprio fabbisogno che verrà deciso di anno in anno, accreditano ovvero autorizzano, sulla base di alcuni specifici requisiti, alcune aziende sanitarie e ospedaliere e le istituzioni pubbliche e private, ad effettuare dei corsi di formazione.
Quindi bisognerà verificare che l’ente erogatore del corso sia un ente accreditato.
Regione Veneto
Nel caso della Regione Veneto per avere informazioni relative ai corsi per Operatore Socio Sanitario e quindi anche sugli enti erogatori, potete visitare le pagine web della Rete degli URP del Veneto oppure il sito ClicLavoroVeneto o telefonare agli Uffici per le Relazioni con il Pubblico (URP).
Di seguito i numeri telefonici degli URP provinciali:
- Belluno – 0437-94.62.62
- Padova – 049-87.78.163
- Rovigo – 0425-39.74.22
- Treviso – 0422-65.75.75
- Verona – 045-867.66.36
- Vicenza – 0444-337.985
Regione Lazio
Nel caso della Regione Lazio (ci siamo informati a seguito di alcune segnalazioni a noi pervenute) vi invitiamo a visitare la Banca dati dell’Offerta Formativa regionale. La stessa Regione il 9 dicembre 2020 ha diffuso un comunicato stampa avvisando dell’irregolarità delle indicazioni fornite da Enti che, per l’appunto, vantavano un accreditamento non esistente.
IL CORSO PREPARATORIO ALLA PROFESSIONE (art.8):
I corsi hanno generalmente una durata annuale e, comunque, non devono essere inferiori a 1000 ore.
Solitamente sono articolati in:
- Modulo di base: formazione teorica, minimo di 200 ore;
- Modulo professionalizzante: formazione teorica, minimo 250 ore;
- Esercitazioni/stages: minimo 100 ore;
- Tirocinio: minimo 450 ore.
Le regioni e provincie autonome possono prevedere, in base alle loro necessità, una formazione aggiuntiva oppure moduli di formazione integrativa per poter supportare specifiche utenze e specifici contesti operativi.
La frequenza ai corsi è obbligatoria, per potere accedere alla prova di valutazione finale non bisogna superare il tetto massimo di assenze previste dall’ente erogatore del corso.
ESAME FINALE E ATTESTATO DI QUALIFICA PROFESSIONALE (Art. 12)
Al termine del corso bisognerà superare una prova teorica e ad una prova pratica.
Solo dopo aver superato con successo la prova finale sarà rilasciato dalle regioni e dalle provincie autonome, un attestato di qualifica che sarà valido su tutto il territorio nazionale, nelle strutture, attività e servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali.
IN CONCLUSIONE:
Se si vuole intraprendere la professione di Operatore Socio Sanitario è fondamentale sapere riconoscere i corsi professionalizzanti rispetto a quelli semplicemente informativi.
Infatti, anche se alla fine del corso è previsto il rilascio di un attestato, vi ricordiamo che nel caso di un corso professionalizzante è obbligatorio il superamento di un esame finale, bisogna sempre fare molta attenzione all’uso che se ne potrà fare.
Come già detto, solo gli Enti regolarmente accreditati possono rilasciare attestati professionalizzanti e quindi fornire un titolo di base per lavorare presso gli enti pubblici quali le Unità Locali Socio Sanitarie e le Aziende Ospedaliere, le I.P.A.B., o le strutture sanitarie, sociali o socio-sanitarie private autorizzate e accreditate.
Fate attenzione a frasi come “Percorso formativo non riconosciuto dalla regione” che equivale a dire non professionalizzante.
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